Il 18% degli adolescenti italiani gioca d'azzardo: quali i rischi?

“Bella! Ho vinto ancora… mi posso comprare il telefono nuovo!”
“ Siii vabbè…settimana scorsa 100 euro, oggi 200, che culo hai?”

Questo è il dialogo che mi è capitato di ascoltare qualche giorno fa. Due ragazzi sui 16 anni che gioivano per una vincita al gioco.

Sì, perché nonostante la legge lo vieti, il gioco d’azzardo non è sconosciuto tra gli adolescenti.

La prima cosa che mi sono chiesta ascoltando lo scambio, è se i ragazzi di oggi siano consapevoli dei rischi legati al gioco, delle tante famiglie coinvolte in quella che può diventare una vera e propria patologia – la cosiddetta ludopatia –  da non sottovalutare.

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Un’indagine condotta  da SWG per l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza , ci dice che il 99% dei ragazzi italiani conosce almeno un gioco d’azzardo e quasi la metà di loro (il 44%) ha avuto un’esperienza diretta . Solo il 30% degli adolescenti intervistati associa il gioco d’azzardo al denaro e questa poca  consapevolezza fa sottovalutare i rischi o i divieti legati ad alcuni giochi.

La risposta alla mia domanda quindi, purtroppo, è no. Il gioco d’azzardo è un rischio che i ragazzi che faticano a riconoscere.

Quali sono i giochi più conosciuti dagli under 18?

Secondo la ricerca, in vetta ci sono i giochi tradizionali, primo tra tutti il gratta e vinci (97%), soprattutto tra le ragazze, seguito dai giochi con estrazione di numeri (88%), dalle macchinette (slot e videopoker),  dalle scommesse sia online che nei centri scommesse – diffuse soprattutto tra i ragazzi tra i 16 e i 17 anni –  i giochi di carte sul web e il bingo.

Attraverso quali canali i ragazzi entrano in contatto con il gioco d’azzardo?

Il rapporto ci dice che la pubblicità in TV è il principale, ma anche il web , in particolare sui social network e i siti sportivi. Un dato che fa pensare a come lo sport, comunemente letto come mezzo per trasmettere valori e sani principi, diventi ora anche un mezzo per avvicinarsi al gioco d’azzardo.

Sono proprio le scommesse sportive infatti, a rappresentare il gioco su cui porre maggiore attenzione, perché nonostante sia  relativamente limitato il numero di adolescenti che ammette di farle (12%), rappresentano il gioco più popolare.

Perché  giocano?

Tra i ragazzi che giocano con maggior frequenza,  il gioco è soprattutto visto come momento di divertimento e aggregazione, preferendo farlo con amici e conoscenti. Il 69% è consapevole che si tratta di un’attività vietata e questa trasgressione, se scoperta, si accompagna a senso di colpa, imbarazzo e al timore di castighi.

Di contro c’è anche una percentuale di ragazzi– il 27% – che vive il gioco d’azzardo come un’attività come un’altra, convinti che anche se i genitori lo scoprissero, non ci sarebbero punizioni.

Se a questi fattori si sommano il desiderio di disporre di denaro e la voglia di mostrarsi più grandi, il quadro si fa preoccupante.

Il primo passo per arginare questo fenomeno, spetta sicuramente alle istituzioni, che hanno il compito di vigilare e sanzionare chi permette ai minori di giocare e ridurre le occasioni di contatto.

Ma anche organizzare percorsi formativi nelle scuole,  magari portando la testimonianza di chi ha avuto problemi con il gioco, perché spesso le esperienze dirette possono  aiutare a sviluppare consapevolezza.

Ovviamente questo non basta.

Cosa possiamo fare quindi noi genitori?

  • educare i nostri figli a un rapporto sano con il denaro, a dargli il giusto valore, a non leggerlo come metro per misurare felicità e il successo.
  • parlare del gioco d’azzardo in maniera chiara, spiegarne la pericolosità, ma soprattutto ascoltare le loro opinioni, mostrandosi sempre aperti al dialogo e disponibili ad affrontare insieme ogni situazione;
  • dare il buon esempio. Il nostro modo di rapportarci con il gioco d’azzardo influisce sul modo in cui i ragazzi lo recepiscono. Se siamo noi i primi a giocare frequentemente, sarà difficile trasmettere l’idea che non si tratta di qualcosa di innocuo, solo di un divertimento. Più delle parole, quello che conta davvero è avere un modello coerente.
  • sin dai primi approcci con il web , è importante insegnare un uso corretto della rete, con le sue potenzialità, ma anche i rischi.
  • per quanto possibile – dato che oggi i ragazzi hanno accesso a internet da smartphone e altri device mobili più difficili da controllare – monitorare e limitare le attività online utilizzando i filtri parental control, bloccando l’accesso a determinati siti.
  • prestare attenzione alla quantità di denaro di cui dispongono. Se notiamo acquisti costosi o che comunque possono permettersi con la “paghetta” che gli diamo, aumentiamo il controllo e approfondiamo la questione.

Infine, se ci accorgiamo che i nostri figli giocano d’azzardo e non sappiamo come affrontare la situazione, non dobbiamo vergognarci di chiedere aiuto a uno specialista, perché spesso si tratta di situazioni estremamente difficili da gestire, da affrontare con il giusto supporto.

Fonti:
Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, SW, Gli adolescenti italiani e il gioco d’azzardo, 2014

photo credit: Bryan Davidson via photopin cc

Author

Acrobata per vocazione, una laurea in Lingue e Comunicazione, da oltre 10 anni mi divido tra le mie due grandi passioni: educazione e comunicazione, convinta che le due cose insieme possano fare la differenza. Da sempre in prima linea accanto ai bambini, agli adolescenti, alle mamme e ai papà, a scuola e in famiglia, ho lavorato e lavoro per diverse realtà del terzo settore occupandomi di diritti dei minori, cittadinanza attiva, intercultura, disabilità e fragilità sociale con l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Il mio sogno? Mettere al servizio dei genitori le mie competenze e professionalità, per supportarli nel loro ruolo educativo.